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CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive

“Non dobbiamo impegnarci in azioni grandiose ed eroiche per partecipare al cambiamento. Piccole azioni, se moltiplicate per milioni di persone, possono trasformare il mondo.” – Howard Zinn

Comincio con questa frase, che per noi è un mantra ormai, in quanto dai piccoli gesti nascono grandi conquiste. Si parla spesso di sostenibilità, parità di genere, diversità, inclusione, tutela del patrimonio ambientale… ma in tutto ciò cosa stiamo facendo? Come ci stiamo muovendo a livello politico e aziendale? Quale direzione sta prendendo il vento globale?

Vorrei introdurre in questo nuovo articolo la CSRD pietra miliare del Green Deal Europeo e dell’ Agenda della finanza sostenibile per “educare” le imprese nel rispetto dei diritti umani e per ridurre il loro impatto sul #pianeta.

Di che cosa si tratta? Le grandi imprese dell’UE saranno obbligate a rendere pubblici i dati sul loro impatto sull’ambiente, sulle persone, sul pianeta e sui rischi di sostenibilità a cui sono esposte, in quanto, la CSRD andrà a introdurre obblighi di trasparenza più dettagliati sull’impatto delle imprese sull’ambiente, sui diritti umani e sugli standard sociali rispetto alle carenze finora dimostrate dalla NFRD, Non-Financial Reporting Directive.

Quali sono le regole nel dettaglio? che cosa significherà per le imprese? Le imprese saranno soggette a controlli e certificazioni indipendenti per assicurare che i dati forniti siano affidabili. La dichiarazione sulla sostenibilità sarà equiparata a quella finanziaria permettendo agli investitori di disporre di dati comparabili e attendibili. Inoltre, dovrà essere garantito l’accesso digitale alle informazioni sulla sostenibilità. I nuovi obblighi UE di trasparenza sulla sostenibilità si applicheranno a tutte le grandi imprese, quotate in borsa o meno, comprese le imprese estere che fatturano più di 150 milioni di euro nell’UE. Le PMI quotate in borsa saranno coperte, ma avranno più tempo per adattarsi alle nuove regole.

Possiamo riassumere in questa maniera il nuovo contesto:

  • Dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria, con scadenza della pubblicazione dei dati nel 2025;
  • Dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali), con scadenza nel 2026;
  • dal 1° gennaio 2026 per le PMI e le altre imprese quotate, con scadenza nel 2027.
  • Le PMI possono scegliere di non partecipare fino al 2028.

Fonte:
https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20221107IPR49611/economia-sostenibile-nuovi-obblighi-ue-di-trasparenza-per-le-multinazionali