Skip to content Skip to footer

Protezione dei consumatori: permettere scelte sostenibili e porre fine al greenwashing

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_23_1692

Con questo titolo la Commissione Europea vuole proporre criteri comuni per contrastare il #greenwashing e le “pubblicità” o “etichette” ambientali ingannevoli.

La proposta è una delle iniziative previste nella nuova agenda dei consumatori  e nel piano d’azione per l’economia circolare  e dà seguito al Green Deal europeo. Dare ai #consumatori la possibilità di scegliere e offrire loro soluzioni meno onerose è un elemento centrale del quadro strategico in materia di prodotti sostenibili. Tale obiettivo va conseguito attraverso una maggiore partecipazione dei consumatori all’economia circolare, in particolare fornendo loro informazioni migliori in merito alla durabilità e alla riparabilità di determinati prodotti prima della conclusione del contratto e tutelandoli maggiormente dalle pratiche commerciali sleali che impediscono acquisti sostenibili, quali ad esempio: 

  • pratiche di greenwashing (ovvero dichiarazioni ambientali ingannevoli);
  • pratiche di obsolescenza precoce (ossia guasti prematuri dei beni);
  • l’uso di marchi di sostenibilità e strumenti di informazione inattendibili e non trasparenti.

Tramite questa proposta non si tuteleranno solamente i consumatori ma anche le #aziende stesse, in quanto, quelle che dimostreranno un reale impegno verso la #sostenibiliàambientale dei loro prodotti o servizi saranno più facilmente riconosciute e premiate proprio dai consumatori stessi sia in ambito B2B che in ambito B2C incrementando così non solo la tutela ambientale ma anche le loro vendite.

Uno studio dell’UE del 2020 ha rilevato che il 53,3% delle asserzioni ambientali esaminate nell’UE erano vaghe, fuorvianti o infondate e che il 40% era del tutto infondato. La mancanza di norme comuni per le imprese che presentano autodichiarazioni ambientali volontarie apre la strada al greenwashing e crea condizioni di disparità nel mercato dell’UE, a scapito delle imprese realmente sostenibili (questo succede anche con le nostre società Benefit, per questo noi di #EVOLUZIONESRLBENEFIT diciamo sempre “pochi passi fatti bene per piccoli traguardi raggiungibili”).

Secondo la proposta, le imprese che scelgono di presentare una “autodichiarazione ambientale” riguardante i loro prodotti e servizi dovranno rispettare norme minime sulle modalità per suffragare e comunicare tali autodichiarazioni e, per quanto riguarda invece le imprese che hanno adottato autodichiarazioni già disciplinate, come il marchio #ecolabel o il logo degli alimenti biologici garantiscono già l’affidabilità in quanto rispettano i dettami delle suddette legislazioni (ovviamente anche qui bisogna sempre essere attenti!!!)

NORME E MARCHI CHIARI E SOPRATTUTTO ARMONIZZATI!!!

Consideriamo che, ad oggi, abbiamo all’incirca 230 marchi ambientali (fonte UE) che generano solamente confusione e sfiducia da parte di tutti gli attori coinvolti. Per controllare la proliferazione di tali marchi, non saranno consentiti nuovi sistemi pubblici di etichettatura, a meno che non siano sviluppati a livello dell’UE, e qualsiasi nuovo sistema privato dovrà dimostrare di perseguire obiettivi ambientali più ambiziosi rispetto ai sistemi esistenti e ottenere un’approvazione preventiva. Esistono norme dettagliate riguardanti i marchi ambientali in generale, che devono essere affidabili, trasparenti, verificati in modo indipendente e periodicamente riesaminati.

Quindi la proposta odierna concretizza un impegno importante preso dalla Commissione nel quadro del Green Deal europeo. Insieme alla proposta relativa a norme comuni volte a promuovere la riparazione dei beni, si tratta del terzo pacchetto di proposte sull’economia circolare. Il primo e il secondo pacchetto sull’economia circolare sono stati adottati nei mesi di marzo e novembre 2022:

1° pacchetto: progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, la strategia dell’UE per prodotti tessili sostenibili e circolari e la proposta di direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde;

2° pacchetto: proposta di regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, la comunicazione sulle plastiche a base biologica, biodegradabili e compostabili e la proposta di regolamento su una certificazione europea degli assorbimenti di carbonio;

3° pacchetto: armonizzazione dei marchi ambientali e contrasto al greenwashing.

Speriamo che queste azioni possano realmente portare ad un beneficio comune, perchè ormai si parla molto si sostenibilità senza sapere cosa fare…

#sostenibile #sustainabledevelopment #certificazione #iso14001 #co2 #consulenza #manager #leadership